Todos los problemas legales de Sarkozy

El expresidente de la República Francesa, Nicolas Sarkozy, fue condenado a tres años, en un tribunal de primera instancia, por corrupción y tráfico de influencias, con una pena condicional de dos años. Pero también hay otro procedimiento. El punto de Enrico Martial

 

El expresidente de la República Francesa, Nicolas Sarkozy, fue condenado a tres años, en un tribunal de primera instancia, por corrupción y tráfico de influencias, con una pena condicional de dos años. La apelación se puede presentar dentro de los próximos diez días.

Los hechos se remontan a 2014, cuando Sarkozy supuestamente intentó recuperar sus agendas - luego incautadas como parte de la investigación del caso Bettencourt, que había producido un no lugar para proceder - con la ayuda de un magistrado, Gilbert Azibert, a quien supuestamente también pidió información confidencial. A cambio, se le prometía al magistrado un puesto de prestigio en el Principado de Mónaco. Thierry Herzog, abogado y amigo cercano, habría contribuido en varios pasos. Azibert y Herzog fueron condenados a tres años, dos de los cuales con suspensión de la pena; para Herzog también existe una prohibición de ejercer la profesión de abogado durante cinco años.

La prueba de tres semanas, basada principalmente en escuchas telefónicas, trajo de vuelta la imagen de las relaciones existentes en diferentes niveles, que ya había surgido de los avances de los medios en 2014. El propio Sarkozy, temiendo ser objeto de escuchas telefónicas, se equipó con un segundo teléfono bajo un nombre falso (Paul Bismuth). El lenguaje de las conversaciones grabadas y dadas a conocer es rico en familiaridad entre amigos que, sin embargo, tienen sabor a trata, que, como tal, han sido percibidos por observadores y opinión pública.

Il tentativo di recuperare le agende ne sottolinea l’interesse, perché potenzialmente capaci di contribuire in altri procedimenti: l’Affaire Crédit Lyonnais, in cui Sarkozy era Presidente e protetto dall’immunità mentre ombre, accuse e inchieste si accumulavano per sospetti interventi governativi a favore di Bernard Tapie, uomo d’affari ed ex-presidente della squadra di calcio del Marsiglia, nonché il caso del possibile finanziamento della campagna del 2007 da parte della Libia di Gheddafi.

Sarkozy è anche oggetto di un altro procedimento, che riguarda i conti della campagna elettorale del 2012 – che avrebbero superato la soglia di 20 milioni di euro – e in cui è coinvolta la società Bygmalion: il processo si dovrebbe aprire il 17 marzo prossimo. Infine, il 15 gennaio, il sito Mediapart ha dato notizia di un altro caso, più recente, che coinvolge una società russa di assicurazioni, la Reso-Garantia, a causa di una segnalazione di operazione sospetta emersa con il sistema Tracfin, simile al nostro Ufficio d’Informazione finanziaria per l’Italia (UIF) in Banca d’Italia. Volendo, si possono poi citare l’inchiesta sul caso Karachi, vicenda del 1995 da poco riaperta, che coinvolgeva il primo ministro Edouard Balladur, di cui Sarkozy era ministro delle finanze, per vendite di armi al Pakistan e all’Arabia Saudita, con possibili “retro-commissioni”, e sul caso degli elicotteri al Kazakhstan, anche in questo caso per retro-commissioni su una vendita da 2 miliardi di euro, su cui l’inchiesta è aperta dal 2012.

Sarkozy, con i suoi avvocati, ha tenuto una posizione di netto rifiuto di ogni addebito, lamentando la “persecuzione politica”, l’irrilevanza dei fatti, il “processo alle intenzioni”, visto che le agende sono rimaste confiscate e che Azibert non ha ottenuto la posizione di prestigio a Monaco.

Le sfumature nei media francesi indicano anche divisioni che attraversano gli osservatori: lo stesso Parquet National Financier che ha condotto l’inchiesta è oggetto di attacchi ma anche di riflessioni e proposte di riforma, i mezzi impiegati nel procedimento sono stati molto elevati rispetto all’argomento, con ricorsi continui da parte della difesa e un’inchiesta che durata sei anni.

È un argomento che ha profondamente coinvolto l’ambiente giudiziario parigino, con avvocati che sedevano regolarmente tra il pubblico, per ascoltare le sorti del loro collega Herzog. Il 3 dicembre si erano presentati poi numerosi, e l’otto dicembre, quasi in risposta, la requisitoria è stata aperta dal procuratore capo,  Jean-François Bohnert, che aveva affermato che il processo non era “una vendetta istituzionale, quella della magistratura o della procura nazionale finanziari con un ex-presidente della Repubblica”  e che un “ex-Capo dello Stato ha dei diritti, che si devono rispettare, ma anche lui ha il dovere supremo di rispettare lo Stato di diritto”.

La tensión que se ha registrado en el poder judicial, y en el mundo de los abogados, también tiene una vertiente en el plano político. Sarkozy goza de un buen apoyo, a veces explícito, de la derecha del espectro político, con "Les Republicains" luchando por encontrar un candidato y un líder, por ejemplo, indeciso si centrarse en Xavier Bertrand, presidente de la región de Hauts-de-France.

El ministro del Interior del gobierno de Jean Castex , Gérald Darmanin, alumno de Sarkozy, aún lo apoyaba abiertamente el 10 de diciembre, y Le Monde , el 19 de febrero, calificó al expresidente de la República como un valor refugio y posible candidato. para las elecciones presidenciales de 2022. Un hombre de providencia, también para romper el duopolio Macron-Le Pen que presagia.

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